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La Leggenda dei Pagani

(Oltris - Ampezzo)

"Dice la leggenda che, al tempo dei pagani, sul monte Zampin abitasse una famiglia composta solo da marito e moglie. Il marito si chiamava Macò e la moglie invece Chialada, e non aveva figli. Essendo pagani adoravano il Gran Genio della montagna, un Genio buono, ma severo verso i trasgressori delle sue leggi e i violatori dei suoi segreti; verso costoro non usava alcuna clemenza.


I due coniugi trovandosi soli senza figli, invocarono il Grande Genio fino a muoverlo a compassione, che concedesse loro la gioia di averne uno, e per l'occasione regalò loro una bellissima culla tutta d'oro.


Ma la moglie, sebbene felice, non era troppo contenta perchè il figlio non aveva quella bellezza da lei desiderata e allora concepì un piano malvagio.
Un giorno, all'insaputa del marito e del Gran Genio, pensò di scendere a Oltris con il proprio figliolo, poichè sapeva che laggiù erano dei bambini molto belli, e sostituire il suo bambino con uno del paese. difatti scese e, visto sul cocuzzolo un bambino che giocava solo, svelta depose il suo e raccolse l'altro dandosi poi a precipitosa fuga. Percorso un tratto di strada si volse e udì il pianto disperato del figlio che aveva abbandonato. Mossa a compassione ridiscese, riprese il suo bambino e depose l'altro; così il bambino di Oltris fu salvo. (Per giusto ancor oggi si chiama il colle di Salvans).


Il Gran Genio, saputo quello che la donna aveva fatto, volle punirla, e la castigò togliendole il figlio e la preziosa culla d'oro, che riportò di nuovo nel suo scrigno segreto.
Allora i due coniugi piansero tante lacrime che il terreno si inzuppò fino al punto di far scaturire una sorgente che ancor oggi si chiama col nome dell'acqua detta Chialada.
Molti uomini del paese, saputo che il Gran Genio custodiva nel monte la culla d'oro con tanti tesori, tentarono d'impadronirsene.


Il Gran Genio li lasciava salire ed anche scavare, ma quando stavano per metter mano sugli inviolati tesori allora con tutte le forze scuoteva la montagna facendo precipitare assieme ai massi anche i poveri uomini; così nessuno mai potè sapere dove fosse il tesoro e violarlo.


Ancor oggi Zampin racchiude nelle sue misteriose viscere la preziosa culla d'oro: difatti in vetta si può ancora vedere tracce dello scavo, si può vedere la casa di Macò (una grotta sotto le prime rocce del monte).


L'acqua porta il nome della Chialada e così pure il colle di Salvans, dove il bambino di Oltris ebbe salva la vita.
Così termina la leggenda dei pagani Macò e Chialada e della culla d'oro"

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