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LA VIPERA

La Vipera è caratterizzata da una testa di forma triangolare e a punta, con un corpo tozzo ed una coda corta e rastremata.

Possiede una ghiandola situata nella regione posteriore e laterale del capo che produce un veleno formato da un'alta percentuale d'acqua, diverse albumine ad alta tossicità e altre proteine enzimatiche che agiscono sui tessuti, sulla coagulazione del sangue e, a volte, sul sistema nervoso. Per inoculare questo veleno utilizzano delle lunghe zanne mobili canalicolate che, quando il serpente apre la bocca, formano un angolo di 90° con la mascella ed in caso di morso penetrano nella cute della preda e iniettano il veleno attraverso i canali; quando chiude la bocca le zanne vengono ruotate contro il palato.

I suo occhi hanno pupille verticali, simili a quelle dei gatti. Questa caratteristica, per le specie italiane, contribuisce a distinguerle dagli altri serpenti presenti negli stessi habitat, come le innocue bisce, che hanno pupilla rotonda. Altri caratteri che tipicamente permettono di distinguere una vipera da un colubride non velenoso italiano sono la testa triangolare e la coda che si restringe in modo brusco, mentre gli altri ofidi presentano testa ovale e coda che si restringe gradualmente.

 

(wikipedia.org)

Incontrare una Vipera Durante un'Escursione ... Niente Paura

 

La vipera è l’unico rettile velenoso del territorio montano italiano, incontrarla è il terrore di molti escursionisti, ma non è il caso di spaventarsi perché basta qualche precauzione per evitare brutte esperienze.
Non è aggressiva, la vipera è un animale timoroso che tende ad allontanarsi in presenza dell’uomo e, benché il morso sia doloroso, raramente è mortale al di sopra degli otto anni di età.
Per evitare spiacevoli conseguenze dall’incontro con una vipera, è buona regola utilizzare pantaloni lunghi e robusti, calzettoni e scarponcini alla caviglia; battere con il bastone in zone esposte al sole; non mettere mai le mani tra rocce, sterpaglie e cataste di legna e prestare attenzione quando ci si siede per terra.

La possibilità che una vipera ci morsichi è molto remota, attacca solo se viene disturbata da vicino o toccata, ma se dovesse capitare cosa bisogna fare? Innanzitutto non bisogna farsi prendere dal panico per non accelerare la circolazione sanguigna, quindi il flusso di veleno. È utile stendersi, cercare di rilassarsi e spremere la ferita dopo il morso per far uscire più veleno possibile.
Se si viene morsicati a un arto è importante bloccare la circolazione a monte della ferita, con una fasciatura o un laccio che blocchi la circolazione linfatica senza bloccare quella sanguigna. Per far ciò è sufficiente controllare che a valle della benda si avverta il battito cardiaco. In tal modo si posticipano gli effetti del morso da 1 a 6 ore, in ogni caso è fondamentale chiamare i soccorsi e raggiungere al più presto l’ospedale più vicino.

In Italia sono presenti quattro razze di vipere, diffuse su tutto il territorio, ad eccezione della Sardegna dove non sono presenti rettili velenosi. Le vipere in Italia sono:

  • Aspide: è la più diffusa sia sulle Alpi che sugli Appennini, predilige luoghi caldi ed asciutti ed ha un’indole mite, e solitamente fugge se molestata.

  • Berus o Marasso: diffusa in montagna al Nord Italia è piuttosto aggressiva, se provocata attacca facilmente e la si può trovare anche in acqua.

  • Dal Corno: è presente soprattutto nel nord-est dell’Italia, e facilmente riconoscibile per il piccolo corno sulla punta del naso. Predilige zone aride, pendii e pietraie ed è poco aggressiva, ma il suo veleno è il più pericoloso fra le specie italiane.

  • Ursini o dell’Orsini: è presente nell’Appennino Abruzzese ed Umbro-Marchigiano, in particolare nel Gran Sasso, è di piccole dimensioni, ed è la meno pericolosa.

Ricordiamo che le timide vipere amano il sole, perciò vivono in zone esposte e ricche di vegetazione e le zone rocciose. In estate, nelle ore più calde, stanno al riparo tra la vegetazione o tra i sassi, ed escono il mattino e la sera; mentre in primavera e autunno, con temperature più fresche, si espongono più a lungo al sole.  Quando il sole è meno caldo, o si sono esposte da poco,  sono più lente nei movimenti, perciò se in questi momenti si sentono in pericolo tendono ad attaccare più facilmente perché si sentono impossibilitate a fuggire.

Non abbiate paura delle vipere, ma andate in escursione tranquilli prestando solo attenzione.

(testo Gabriella Berlanda - http://www.passionemontagna.com)

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